Dr. Filippo Battini
psicologo psicoterapeuta
Psicologo, laureato presso l’Università degli Studi di Padova.
Psicoterapeuta, specializzato presso la scuola della COIRAG (sede di Milano) con training esperienziale presso ARIELE Psicoterapia (Brescia).
Ho frequentato un master in psicologia dello sport presso la società Penta-form (Brescia). Il mio modello di riferimento è la psicosocioanalisi, un modello gruppale di matrice psicanalitica. Il mio compito consiste nella predisposizione e realizzazione di percorsi di cura rivolti a individui, gruppi e istituzioni utilizzando in modo preferenziale la tecnica del gruppo operativo.
Socio ordinario di Ariele Psicoterapia, associazione italiana di psicoterapia psicoanalitica individuale, gruppale e istituzionale che favorisce lo studio, la ricerca e la diffusione della psicoterapia ad orientamento psicoanalitico all’interno dell’approccio psicosocioanalitico.
Attraverso Ariele Psicoterapia sono membro ordinario di COIRAG (Confederazione di Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui Gruppi) e, attraverso COIRAG, di IAGP (International Association of Group Psychotherapy and Group Processes) ed EAP (European Assocation for Psychotherapy).
Per Ariele Psicoterapia sono delegato dell’Associazione per le riunioni COIRAG e coordinatore del gruppo d’interesse per i Centri Territoriali COIRAG. Sono stato membro della Commissione Scientifica (2018-20).
Per COIRAG sono docente, coordinatore d’anno, membro del Consiglio Direttivo di Sede (Milano) e dalla Commissione Nazionale per la Didattica. Sono membro dell’Ufficio di Coordinamento del Centro Territoriale Nord.
.Psicologo, laureato presso l’Università degli Studi di Padova.
Psicoterapeuta, specializzato presso la scuola della COIRAG (sede di Milano) con training esperienziale presso ARIELE Psicoterapia (Brescia).
Ho frequentato un master in psicologia dello sport presso la società Penta-form (Brescia). Il mio modello di riferimento è la psicosocioanalisi, un modello gruppale di matrice psicanalitica. Il mio compito consiste nella predisposizione e realizzazione di percorsi di cura rivolti a individui, gruppi e istituzioni utilizzando in modo preferenziale la tecnica del gruppo operativo.
Socio ordinario di Ariele Psicoterapia, associazione italiana di psicoterapia psicoanalitica individuale, gruppale e istituzionale che favorisce lo studio, la ricerca e la diffusione della psicoterapia ad orientamento psicoanalitico all’interno dell’approccio psicosocioanalitico.
Attraverso Ariele Psicoterapia sono membro ordinario di COIRAG (Confederazione di Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui Gruppi) e, attraverso COIRAG, di IAGP (International Association of Group Psychotherapy and Group Processes)
“Corrente psicoanalitica che assume come struttura di base della vita psichica l'aspetto relazionale che W. Bion aveva evidenziato rispetto all'impostazione psicoanalitica di S. Freud, centrata sulle dinamiche interne al singolo individuo. Partendo da questo modello, l'indagine psicosocioanalitica prende in considerazione l'individuo nel suo aspetto di soggetto generato (genitus) e di soggetto operante (faber), in relazione al gruppo - di qualsiasi dimensione e natura - considerato nel suo aspetto affettivo (globus) e nel suo aspetto operativo (officina).
Questo schema relazionale, scrive L. Pagliarani, evidenzia con genitus e globus il mondo degli affetti, delle emozioni, delle angosce, dei fantasmi affrontato dalla psicoanalisi individuale e di gruppo, mentre con faber e officina evidenzia il mondo dell'operatività, del fare, del produrre affrontato dalla socioanalisi.
Dal punto di vista terapeutico la psicosocioanalisi si declina nella psicoterapia progettuale, le cui caratteristiche sono così evidenziate da L. Pagliarani:
Con progettuale intendiamo una psicoterapia orientata secondo i principi e i metodi della psicoanalisi, focalizzata fondamentalmente sui problemi e sui conflitti attuali, finalizzata all'espansione della persona e alla riprogettazione realistica della sua vita attiva e relazionale, distinta da una psicoanalisi classica per il fatto che le incursioni alle origini - con tutte le conseguenze - vengono incoraggiate solo in quanto necessarie a rifondare il vivere nel presente (sonda archeologica, ma sempre per incrementare l'innovazione architettonica). Quindi più architettura che archeologia.
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